Il territorio


Il territorio di Armo si può considerare un punto di passaggio tra la Liguria e il Piemonte. I limiti settentrionali del Comune, corrispondenti al crinale del Monte Airolo (m. 1223), al Bocchino di Semola (m. 1303), al Passo di Prale (m. 1253), segnano lo spartiacque delle Alpi Liguri, cioè il confine rappresenta la linea dove le acque meteoriche si dirigono a Nord, verso il Tanaro ed il Bacino del Po sino all'Adriatico, o, sui versanti meridionali, scorrendo verso l'Arrogna per raggiungere il Mare Ligure nella Piana di Alberga. Territorio aspro che ha richiesto all'uomo un secolare sforzo di adattamento e trasformazione: il tratto saliente è l'acclività (ad es. tra Rocca delle Penne e Armo il dislivello è di 1000 mt, su una distanza planimetrica di 2 km. , cioè una pendenza media del 50%) dovuta alla struttura geologica ed alla erosione delle acque di precipitazione che hanno inciso una fitta rete, quasi a ventaglio, di valloni che confluiscono, sotto Armo, formando il torrente Arrogna (Rio dei Fanghi). A capo della Valle dell'Arogna in mezzo a due vive acque, una verso ponente, detta fiume d'Arrogna la cui origine sorge in fonte detto Fontana Fredda, vicino al Colle detto Orealo, e dall'altra parte detto Fossato, Lombardo, le cui acque sorgono in fonte detto Moglie di Bresciano, nel colle detto Isorella ,molti e molti anni fa sorse Armo.


Nei settori a monte di Armo esistono frequenti affioramenti, spesso evidenziati da piccole falesie di rocce con marcata componente calcarea (chiamate Calcari di Curenna): la formazione è un alternarsi di calcari a grana fine, in strati ripiegati, di arenaria calcaree e marne. In questa formazione sono presenti diverse cavità. "A Gexetta" è la grotta più interessante del territorio di Armo. Conosciuta da sempre, almeno la cavernetta iniziale, si apre a metà di una falesia di calcari scistosi sopra un castagneto, sul fianco destro del vallone del rio Pissa. Secondo la tradizione popolare la grotta era abitata dalle "basure" (streghe), a cui erano attribuite le colate calcaree nella cavernetta di ingresso. "A Gexetta" ha un'apertura rettangolare allungata limitata da fratture che dividono in blocchi la falesia calcarea. Si entra in una sala a pianta rettangolare lunga poco più di 10 metri, il lato meridionale è chiuso da una grande frattura verticale che prosegue in alto sino all'esterno, in basso forma una lunga spaccatura: le acque piovane di condensazione al contatto con la roccia calcarea hanno depositato, lungo tutta la parete , una bella colata stalattitica di calcite arancione. A sinistra dell'ingresso (chiuso a nord da grandi blocchi collassati) una stretta spaccatura, occupata in parte da pietrame, sale per nove metri in una allungata saletta superiore. Questa verso ovest sbocca all'esterno con una piccola fessura, dalla parte opposta tra massi di crollo e detriti uno strettissimo passaggio ascendente permette di entrare in un'angusta cavernetta, allungata verso est, con cui termina la cavità.

Ponte Romano


Ecco due foto panoramiche a 360 gradi del ponte Romano, rispettivamente una sotto e una sopra il ponte, fra qualche giorno sarà possibile visualizzarle (sezione in costruzione)